Qual è la vera storia della pizza? Come è nato uno degli alimenti italiani ad oggi più famosi e diffusi nel mondo? L’origine della pizza affonda le sue radici in tempi antichissimi anche se si è aggiudicata il podio degli alimenti italiani più apprezzati e conosciuti solo nell’ultimo secolo.
Ma chi ha inventato la pizza? Ecco un breve excursus.
La storia della pizza
Bisogna tornare indietro nientemeno agli albori della civiltà per rintracciare i primi rudimenti della preparazione di questo alimento composto essenzialmente di farina impastata con acqua e poi cotta su un piatto.
NEOLITICO
Durante il periodo neolitico, nel Vicino Oriente, nasce l’agricoltura di farro, orzo, legumi e lino e con essa la cottura su pietra. Ben presto gli uomini compresero quindi che cuocere su pietra polente composte da diversi cereali tostati e macinati fosse un buon modo per mangiare qualcosa di molto gustoso e nutriente.
ANTICO EGITTO
Successivamente, gli Egizi giocheranno un ruolo fondamentale nell’evoluzione della pizza, con la scoperta della lievitazione infatti quegli impasti di cereali schiacciati o macinati diventano una volta cotti più morbidi, leggeri e digeribili. Si diffonde pertanto quell’alimento presente ancora oggi sulle nostre tavole, il pane.
ANTICA ROMA
Il termine farina, deriva dal latino “far” ossia farro. È nell’antica Roma, infatti, che i contadini iniziano ad incrociare diversi tipi di farro e ad impastare le farine con essi ottenuti con acqua, erbe aromatiche e sale facendone delle focacce rotonde e cuocendole al calore della cenere del focolare. Questi dischi di pane venivano poi utilizzati per poter contenere pietanze sugose da mangiare.
VII SECOLO d.C.
La storia della piazza continua. È in questo periodo, con l’arrivo in Italia dei Longobardi, che si sancisce ufficialmente la nascita della parola pizza. Il termine deriverebbe infatti dalla parola gotico-longobarda “bizzo”, in tedesco “bizzen” ovvero morso, boccone.
NAPOLI 1535
In questa data si attesta per la prima volta che “la focaccia, in Napoletano è detta pizza” grazie al poeta e saggista Benedetto di Falco. Inizia così l’evoluzione inarrestabile della pizza campana che porterà alla nascita della pizza come la conosciamo oggi. La tipica schiacciata di farina di frumento condita con aglio, strutto e sale grosso incontra sempre di più il favore delle popolazioni del Sud della Penisola, ben presto lo strutto viene sostituito con il più leggero olio di oliva e si aggiunge formaggio e erbe aromatiche, tra le quali spicca il basilico.
1600: L’ARRIVO DEL POMODORO
Con il 1600 si parla ufficialmente della storia della pizza moderna. La pietanza infatti, si avvicina sempre di più per forma, gusto e consistenza alla pizza che tutti conoscono: pasta per il pane cotta in forni a legna e condita con diversi ingredienti; con la scoperta dell’America si diffonde inoltre un altro degli ingredienti tipici della pizza moderna, ovvero il pomodoro. La pizza diventa un alimento gradito a tutti, dal popolo alle classi altolocate senza distinzione alcuna.
1858: LA VERA PIZZA NAPOLETANA
La prima ricetta ufficiale della pizza come la conosciamo oggi è attestata in un trattato stampato a Napoli nel 1858. Nella città, capitale del Regno delle Due Sicilie, si parla già di una pizza Margherita ante litteram con mozzarella e basilico ma pomodoro opzionale. Intanto alla fine del secolo la piazza sbarca in America grazie agli emigrati italiani a New York che preparano la pizza esattamente come nel capoluogo campano.
La nascita della pizza Margherita
Il 1889 sancisce l’origine della pizza Margherita come la conosciamo oggi; ma come è nata la pizza più famosa al mondo?
La storia della pizza Margherita che è stata tramandata fino ad oggi vuole che nel mese di giugno del 1889, in occasione della visita alla città di Napoli dei sovrani d’Italia, Umberto I e la regina Margherita furono invitati ad assaggiare la pizza di Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo dell’epoca.
Esposito preparò per loro tre diverse famose tipologie di pizza: la prima chiamata Mastunicola con strutto, formaggio e basilico, la seconda fu la pizza alla Marinara con pomodoro, aglio, olio e origano e l’ultima la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico il cui tricolore ricordava intenzionalmente quello della bandiera italiana.
Quest’ultima fu particolarmente apprezzata dalla Regina che ringraziò ed elogiò l’artefice addirittura per iscritto. Raffaele Esposito decise allora di contraccambiare il bel gesto della sovrana dando alla pizza appunto il nome di pizza Margherita.
La pizza. Dall'Italia alla conquista del mondo
Dal Novecento in poi la pizza ormai è conosciutissima in tutta Italia e ne nascono varianti di qualsiasi genere e gusto. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la diffusione della pizza si fa sempre più capillare sbarcando al Nord con il boom industriale nel triangolo Milano, Torino, Genova.
Moltissime persone emigrano poi con le loro famiglie e portano con sé le loro ricette per fare la pizza, facendola provare alla gente del posto. Dagli anni Sessanta aprono pizzerie in tutto il mondo, dalla Cina al Medio Oriente, dall’Europa dell’Est all’America del Sud.
Nel 2010 la pizza napoletana è riconosciuta Speciale Tradizione Garantita e solo poco dopo è diventata addirittura patrimonio dell’Unesco, orgoglio italiano e cibo sopraffino amato da tutti.